mercoledì 5 maggio 2010

jurassik fight club brygmophyseter vs megalodon

il brygmophyseter è vissuto molti miglioni di anni fa nei mari preistorici.
il suo più forte nemico
era il megalodon uno squalo lungo 20 metri.
nel programma jurassik fight club è raffigurata una lotta tra i due
nella quale il megalodon attacca all'improvviso un brygmophyseter solo e
gli stacca una pinna,poi il brygmophyseter sanguinante perde i senzi e il megalodon ne approfitta per mordergli la coda e rompergliela.Lo squalo allora visto che il
brygmophyseter è sanguinante e indifeso aspetta la sua morte per dissanguazione
ma il brygmophyseter con dei richiami chiama il suo gruppo che dopo poco tempo lo soccorre.Il megalodon fiuta nell'aria un odore famigliare che lo spaventa e allora si da alla fuga.D'un tratto spunta dagli abissi un enorme brygmophyseter che con la sua
velocità colpisce il megalodon alle branchie e lo stordisce,successivamente ne spunta un altro che gli morde una pinna e gliela ammacca e infine spunta tutto il branco
che bracca il megalodon che riesce a fuggire e si dilegua negli scuri abbissi...
i brygmophyseter furiosi lo inseguono ma non riescono a trovarlo.
il megalodon vede nuovamente il brygmophyseter ferito e selo mangia.
TRe mesi dopo il megalodon muore per le ferite troppo gravi.

domenica 2 maggio 2010

IMMAGINI PLIOSAURUS


pliosaurus morfologia




Dotato di una testa enorme fornita di grandi denti aguzzi, il pliosauro era sicuramente uno dei massimi predatori marini della sua era. I denti sono particolarmente robusti, e nella parte anteriore della mascella sono simili a lunghi canini, che servivano a penetrare nella preda e a ucciderla. I denti posteriori assomigliano a uncini, e con tutta probabilità servivano a spingere la preda verso la gola dell’animale. Pliosaurus, con una lunghezza di circa diecimetri, potrebbe essere stato sufficientemente grande da inghiottire una preda senza il bisogno di farla a pezzi. La testa e il collo ampi potrebbero aver aiutato nell’operazione di inghiottimento. D’altronde, il termine del muso stretto e alcuni resti rinvenuti all’interno della cavità addominale fanno pensare che questo animale fosse un predatore specie opportunista che si nutriva di una vasta gamma di prede, che includevano cefalopodi, pesci e altri rettili. Le grandi orbite e le orecchie acusticamente isolate suggeriscono che il pliosauro si basasse principalmente sul senso della vista per cacciare. Le naricisembrerebbero essere state troppo piccole per essere utilizzate nella respirazione, e quindi potrebbero aver avuto una funzione olfattiva DA WIKIPEDIA

benvenuti nel mio blog. ed ecco quale sarà il nostro primo argomento:il PLIOSAURO


IL PILOSAURO o PREDATOR X: scoperto il fossile di un mostro marino più forte dei tirannosauri

Nell’arcipelago delle Svalbard, situato nell’Artico Norvegese, un gruppo di scienziati norvegesi hanno rinvenuto il fossile di un gigantesco mostro marino, il Pilosauro, o Predator X capace di sferrare un morso di tale potenza che quello analogo del Tyrannosaurus Rex potrebbe apparire insignificante...
Si trattava di una creatura marina lunga 15 metri e pesante 45 tonnellate, che viveva nel Giurassico 147 milioni di anni fa. Il suo morso aveva una potenza lacerante enorme (capace di esercitare una pressione di 2,5 tonnellate per centimetro quadrato), dieci volte più potente di quello di qualsiasi animale moderno e quattro volte più potente di quello del Tyrannosaurus Rex.
Le sue fauci possedevano denti lunghi fino a 30 centimetri. “Con un teschio di oltre3metri ci si aspetterebbe un morso potente, ma questo è smisurato”, ha commentato Joern Hurum, professore associato di paleontologia dei
vertebrati al museo di storia naturale dell’Università di Oslo.
Gli scienziati hanno ricostruito il rettile da parte del teschio e grazie al rinvenimento di altri 20mila frammenti dello scheletro. Per stazza e potenza il Predator X aveva forti similitudini con gli squali preistorici, ma si differenziava per la straordinaria agilità natatoria. Dalle ricerche dell'università norvegese è emerso infatti che il Pilosauro aveva pinne di notevoli dimensioni, che garantivano una spinta poderosa al momento dell'attacco, rendendo micidiali e devastanti i suoi assalti.
Basileus è l'autore di questo testo.